Sullo scandalo metallico
Vorrei, infine, che le mie opere smettessero di corrispondere ad una concreta materialità: sono per la mia generazione forma pura – idea, innata. Non c’è ombra di denuncia nel mio ritrarre: è questo, lo scandalo. È nei mattoni che si sgretolano, nel ferro che arrugginisce, nell’amianto che va in polvere: è dimenticando, e perdonando, che ogni cosa si cancella. Io vi dico Guardate, invece, è un mondo che ancora accade, nella memoria, e così nel disastro, e nella follia – è un mondo che dice, ancora, e che resta in sospeso nell’intreccio delle storie, tutte: nella necessità. Resta l’urgenza di non perdere tutto questo : è un bene prezioso, come preziosa, sempre, è la memoria – eredità e ferita.”
Illusioni Postmoderne
“Ci eravamo illusi, in fondo: pensavamo davvero di poterci lasciare tutto alle spalle – eravamo certi d’aver dimenticato e perdonato i nostri padri, e prima, i nostri nonni. Eravamo padroni d’un mondo postmoderno, senza più falsi miti, fedi posticce o ideologie totalizzanti. Fingevamo di non vedere, in realtà. Il mondo accadeva aldilà della nostre pretese: restavano milioni di tonnellate di cemento, ferro, acciaio, amianto – immobili, eterni silenziosi relitti, testimoni miracolosi. Pensavamo di ricoprire il nostro mondo con architetture scintillanti, smalti e ordigni cristallini: nascondere, smantellare, cancellare. Invece il mistero, ancora: come sempre la bellezza, contorta, insinua ogni fessura.”
Geometrie d'un relitto
“Ho dipinto uno sguardo, rispettoso. Carico di risentimento, e di abbandono. Cercavo di instaurare un dialogo: l’ho trovato nel dramma d’una bellezza incompresa. Avvertivo il rischio, reale, concreto – prepotente – di ritrarre un terribile destino. E dunque l’orrore, la sottile condanna. Guardate il naufragio del tempo, lo splendore arrugginito; è così tagliente, ancora affilato. È magnifico, orribile e bellissimo insieme: è così vero. Nostro, doloroso – sincero.”
Metafisiche contemporanee
“Eppure qui il tempo rallenta – si deforma – rasenta l’immobilità. È terribilmente metafisico, dopotutto, questo mondo di ferro e acciaio. Resiste lo spettro che ci ha generato: e come tale, abbandonato nell’indifferenza, non scorre, non invecchia. È ibernato, sconfinato, silenzioso. Vive un mondo senza aria respirabile, un deserto all’imbrunire: guardate queste ombre lunghissime, infinite – immobili. Lo chiamavamo Secolo breve: qui durerà per sempre.”
Sullo scandalo metallico
Illusioni postmoderne
Geometrie d'un relitto
Metafisiche contemporanee